mercoledì 30 settembre 2009

blog candy del Bugigattolo


Stavo per andarmene a nanna, ma non potevo non partecipare a questo blog candy del Bugigattolo! Per la prima volta partecipo a una sfida, wow, che emozione! Spero di essere fortunata! Ma forse più della vittoria mi farebbe piacere ampliare le mie amicizie nel mondo del blogging creativo e i blog candy mi sembrano un modo assai divertente per farlo! Invito tutti i miei lettori a partecipare alla sfida ... più siamo più ci divertiamo!
Buona notte e sogni d'oro a tutti ...

ciambelle al mosto

Tempo di vendemmia, tempo di ciambelle al mosto! Impasti impasti e poi lasci riposare e mentre ti dedichi ad altri lavori, la cucina si riempie dell'odore intenso della pasta lievitata. Trepidante sollevi il lembo del canovaccio e che soddisfazione quando vedi la bella pasta gialla gonfia e spumosa, con tutte le uvette che sprofondano felici nel loro dolce materassone! Una goduria, soprattutto quando ti riesce solo al terzo tentativo ... he he! Quando poi inforni le ciambelle la loro fragranza si diffonde per tutta la casa e porta ovunque un senso di calore, intimità e gioia! E nel forno crescono, crescono e diventano soffici e dorate ... mmmh, che bontà!
Scommetto che a questo punto volete la ricetta! ; ) Dunque, a onor del vero questo procedimento porta il copy-right di mia cognata Cinzia, che mi ha fornito anche le ottime dritte per la lievitazione che propongo anche a voi! Eterna gratitudine!

PRIMA FASE: in una ciotola mescolate un pò d'acqua a temperatura ambiente, un pò di zucchero e 2 dadini di lievito di birra sbriciolati (50 g). Mettete sul fuoco un pentolino tutto d'acciaio con dell'acqua e portatela a ebollizione. Nel frattempo fate la fontana con 1 kg di farina e impastate all'interno 4 uova, 250 g di zucchero, altri 2 cubetti di lievito di birra, 1/2 bicchiere d'olio, mosto qb (circa 1 bicchiere). Aggiungete l'acqua con il lievito, che nel frattempo deve aver cominciato a fermentare. Impastate il tutto con la farina, aggiungendo anche dell'uvetta (reidratata, sciacquata e strizzata) o semi di anice. Impastate a lungo fino a formare una bella palla soda, umida ma non troppo appiccicosa, e mettetela in una terrina coperta da un canovaccio. A questo punto ponete la terrina su un ripiano del forno (spento!) e sotto poggiate la pentolina con l'acqua bollente, chiudete il forno. Il vapore acqueo aiuterà e velocizzerà la lievitazione! Basteranno 40 min - 1 h e la vostra pasta sarà raddoppiata di volume. Altrimenti, senza vapore, dovrete aspettare molte ore prima che la pasta lieviti per bene, in ogni caso fino a che non raddoppia di volume. M raccomando, evitate le correnti d'aria: sono micidiali per la lievitazione! Non resta che rivestire una leccarda di carta forno e dedicarvi ad altri affari!

SECONDA FASE: una volta lievitata, togliete dal forno la vostra bella pasta profumata e ponete nuovamente l'acqua a bollire. Lavorate la pasta ancora a lungo, poi separate 4 pagnottelle, reipastatele e date loro la forma di una palla liscia. Con una ditata decisa fate un buco al centro di ciascuna pagnottella poi disponetela sulla leccarda. Fate attenzione che le ciambelle siano distanziate a sufficienza, tente conto che raddoppieranno nuovamente di volume, copritele con il canovaccio. Altro giretto in forno con acqua bollente, ancora per un'oretta scarsa. I tempi di lievitazione sono indicativi, non mi stanco di ripeterlo: vi renderete conto che la pasta è lievitata quando sarà raddoppiata di volume. Quando ciò si verifica, togliete le ciambelle dal forno e accendetelo a 180°. Liberate delicatamente le ciambelle dal canovaccio e quando il forno è caldo infornatele per 30 minuti circa, trascorsi i quali infilate uno stuzzicadenteiin una parte "pallida" della ciambella, se lo esrarrete ben asciutto il dolcetto sarà pronto. Ponete le ciambelle su una griglia e quando si saranno raffreddate spennellatele con acqua e zucchero per lucidarle.
Et voilà! Non sono una meraviglia?!

collana di pasta

Ecco un gioco carino che ho fatto con la mia Chiaretta. Si tratta di un passatempo semplice semplice ma le è piaciuto molto. Innanzitutto ha dipinto la pasta con i colori a tempera. Sottolineo che avevo attrezzato la pupa di bicchierini con i colori sciolti nell'acqua e pennello ma lei, dopo un primo momento in cui ha seguito le mie indicazioni su come dipingere la pasta, ha cominciato a trovare più interessante tuffarla nei bicchierini e ripescarla con le mani! Bè, chiaramente l'ho lasciata fare se no che gioco è?! Anzi, ho notato che in questo modo i maccheroncini si coloravano molto meglio!
Ad un certo punto però, quando ormai la pulizia della mia cucina era irrimediabilmente compromessa, Chiara ha dovuto prendere coscienza del fatto che tutta la pasta era colorata e dovevamo lasciara asciugare ... sig!


Forse la fase dell'infilaggio è stata addirittura più divertente di quella della colorazione! Io tenevo lo spago (da cucina) e Chiaretta infilava i maccheroncini. All'inizio ha trovato un pò di difficoltà, anche perché la mamma ha scelto la pasta con un buchino piccolo piccolo! Che genio eh? Comunque quando finalmente è riuscita ad infilare il primo maccherone avreste dovuto vedere l'espressione soddisfatta e trionfale sul suo viso! Impagabile! E così, ad ogni infilata, la pupetta ha cominciato ad enumerare tutti, ma proprio tutti, i suoi conoscenti: "Questo è per mamma, questo per papà ... " passando per nonne e zii fino ad arrivare ai compagni dell'asilo! Naturalmente non ha tralasciato se stessa!
Quando abbiamo finito Lamamma (come mi chiama a volte Chiara) ha fatto un nodino ed ecco pronto questo inimitabile gioiello! Chiara l'ha voluto indossare subito, che ve ne pare?!
; )

martedì 29 settembre 2009

monte bianco d'orzo perlato in vellutata di borlotti

Come resistere al rosa-panna-viola dei baccelli di fagiolo che occhieggiano dalla cassetta del fruttivendolo? Ieri io e Chiara abbiamo comprato una bella manciata di fagioli borlotti, li abbiamo puliti (c'erano fagioli ovunque!) e lavati. Una parte sono stati sbollentati per 2 minuti, asciugati, lasciati raffreddare e messi in congelatore, mentre la parte più cospicua ce la siamo pappata!

Ecco la ricetta: Cuocere l'orzo perlato in acqua salata e scolare. Cuocere i borlotti con cipolla e sedano in pentola a pressione per 15 min (o cottura tradizionale per 30 min circa). Attenzione: senza sale! Una volta cotti passare i fagioli al mini-pimer e frullare molto finemente ... lo so, per fare la vellutata è meglio il passa verdura, ma ci vuole troooooppo tempo e poi le fibre vanno a farsi friggere no?! ; ) Aggiungere acqua se necessario, a seconda della consistenza desiderata. Insaporire con sale e parica forte. Impiattare cercando di tenere la vellutata da un lato del piatto (non come me che l'ho messa sotto ... il risultato non è molto estetico!) e accanto disporre l'orzo. Condire tutto con olio evo, spolverare la vellutata con altra paprica e poi con prezzemolo tritato finemente. Ecco un piatto semplice semplice, nutriente e assai gustoso. Ah, naturalemente la kid-version non prevede la paprica! Sono graditi commenti e anche suggerimenti, come sempre!

lunedì 28 settembre 2009

hakawati




In vacanza ho letto un libro … 753 pagine divorate in 15 giorni! Hakawati, il cantore di storie, di Rabih Alameddine. Quanti mondi racchiude e dischiude non è possibile contare, quante emozioni suscita e di quanti generi … bè l’intera gamma in effetti! Un libro che è mille libri, la storia di mille storie …
Ascolta.


Ad attirarmi in libreria è stata la copertina, a convincermi i bellissimi brani di quarta. Ve li propongo perché possano intrigarvi come è accaduto a me! Buona lettura!

“Una storia epica, nel senso insieme più antico e più innovativo del termine, spaziando dal Corano al Vecchio Testamento, da Omero a Sheherazade. È impossibile non riuscire a farsi coinvolgere.”
Jonathan Safran Foer

“Hakawati. Il cantore di storie è un romanzo straordinario: un trionfo di narrazioni.”
Alexandar Hemon

Hakawati. Il cantore di storie di Rabih Alameddine è un caso letterario: sia perché l’autore, giordano, di origine libanese apre una finestra su un mondo problematico; sia perché, mantenendo un alto livello di qualità letteraria, Alameddine, al suo terzo romanzo, riesce a mettere a confronto l’arte dello storytelling di tradizione araba con la cultura americana che il protagonista e l’autore hanno assorbito per molti anni. Nel romanzo, il protagonista, Osama al-Kharrat, lascia nel 2003 gli Stati Uniti, dove vive da tempo, per recarsi al capezzale del padre a Beirut. E se scopre la sua città natale irrimediabilmente cambiata, trova invece intatti gli affetti famigliari e il modo di comunicarli attraverso le storie. Cantastorie di professione era infatti il nonno di Osama, e le avventure del suo arrivo in Libano dalla Turchia si mescolano a quelle dei principi delle Crociate come pure ai pettegolezzi della vita di tutti i giorni. Se esiste una Mille e una notte di questo secolo, questa è Hakawati. Il cantore di storie di Rabih Alameddine.
Livia Manera

Un genio uscito dal calamaio, un imperdibile capolavoro fatto di pura narrazione e capacità di affabulare. Un romanzo senza tempo eppure più attuale che mai.
Se vi piacciono le storie coinvolgenti, leggete Hakawati.
Se vi piacciono le storie sul vero amore,
leggete Hakawati.
Se vi piacciono le saghe famigliari,
leggete Hakawati.
Se vi piacciono i romanzi d’avventura,
leggete Hakawati.
Se leggete per essere informati sul mondo,
leggete Hakawati.
Se vi piace evadere, leggete Hakawati.
Se leggete solo i classici della letteratura,
leggete Hakawati.
Se vi piacciono le favole, prima date un’occhiata alle notizie del giorno,
poi leggete Hakawati.
Rabih Alameddine è l’Hakawati e presto il suo nome sarà sulla bocca di tutti.
Amy Tan

giovedì 24 settembre 2009

Astolfo memo


Da brava donna superimpegnata sono anche supersvampita! Mi metto in testa di fare mille cose, della serie una ne pensi e cento ne fai e alcune di queste si perdono nella dimensione parallela del mio cervello in attesa di essere ripescate da un tardivo sussulto della memoria! Ma annuncio solennemente che sono decisa a migliorarmi! Infatti oggi, in 10minuti10, ho creato il mio personale memo da tenere sulla scrivania, praticamente sempre sotto agli occhi.
Siccome la mia postazione lavoro è praticamente una piccola scrivania appoggiata ad una parete del salotto, il memo doveva essere piccolino.


Come sempre ho usato molti materiali di recupero, di quelli che conservo perché ... "uh che carino, potrà senz'altro servire prima o poi!". La base è una vecchia candelina scaldavivande mezza consumata. La simpatica cocinella sorregge una piccola cornice sulla quale è incollata una piccola molletta dove appenderò foglietti e fogliettini con i miei memo ... carino no?
Pensavo di dare un nome alla coccinella che mi ricorderà le cose, volevo chiamarla ... Astolfo! Bè, in memoria del celebre eroe che andò sulla Luna a cercare, tra le cose smarrite e dimenticate dagli uomini, il senno del cavaliere Orlando. Bè Astolfo è un nome piuttosto adatto per una coccinella, non trovate?! Mi aiuterà a recuperare files perduti nei menadri della mia testa ... lunatica! Sulla foto non compare, ma già c'è un foglietto contenente 7 voci!!! E sono destinate ad aumentare, soprattutto se continuo a navigare qua e là per il web!

Un abbraccio a tutti, a presto!

quaderno delle ispirazioni

Ciao a tutti. In fondo ad un cassetto ho ritrovato il mio vecchio "quaderno delle ispirazioni", un quadernino piccino dove tempo fa avevo cominciato ad appuntare tutto ciò che mi ispirava, da aspetti della realtà che colpivano la mia attenzione e la mia immaginazione, a pensieri da sviluppare, progetti che mi balenavano in testa ...

Lo tenevo sempre a portata di mano, pronto per l'uso. Ad esempio, i primissimi appunti riguardano accostamenti di colore particolarmente gradevoli o interessanti che osservavo in natura o nell'arte, nelle vetrine, sul web, perfino in cucina! Poi appunti e progettini su idee da sviluppare, alcune realizzate, come il LO scrap sulla prima pappa di Chiara, altri ancora in attesa, come le matrioskine di feltro ...
Insomma colori, forme, idee in grado di far scoccare la magica scintilla della creatività. Oh caro quadernino, come ho fatto a dimenticarti? Bene, eccoti di nuovo a lavoro, pendolare fedele tra borsetta e scrivania!
Buone ispirazioni a tutti!

lunedì 21 settembre 2009

spinacina genuina

Wow, quanti post in così poco tempo! Bè, finchè dura approfittiamo no?! Stasera, prima di dedicarmi ad altri pressanti impegni, mi concedo qualche minuto per pubblicare questa ricetta dedicata ai più piccini ... ma credo che anche i grandi si leccherebbero i baffi!
Bè, come tutte le grandi ricette anche questa ha la sua storia. Fino a poco tempo fa alla mia Chiaretta non piaceva il petto di pollo e così mi sono inventata la versione light, sana e genuina della comune spinacina industriale! In questo modo le assicuro anche la giusta porzione di verdura, eh eh!
Dunque cominciamo. Mondate gli spinaci con molta cura, attenzione a lavare via la terra ben benino. Cuoceteli in padella con pochissima acqua, giusto il fondo del tegame. Per i bambini consiglio questo metodo di cottura, anziché quello al vapore, perché ho l'impressione che così gli spinaci risultino meno "focosi" per l'intestino (e il sederino) dei piccoli ...
Cuocete il petto di pollo: per i più piccini consiglio di cuocerlo semplicemente in un dito d'acqua, mentre dai 20-24 mesi si può anche cuocere in padella con olio, aglio, rosmarino, salvia e un pizzichino di sale. Però non fatelo rosolare perché la carne deve rimanere morbida. Mettete gli spinaci nel tritatutto, unite anche il petto di pollo tagliato a pezzetti e privato delle eventuali erbe aromatiche. Tritate piuttosto finemente con l'aggiunta di una generosa manciata di parmigiano grattuttiato. Questa ricetta non prevede l'uso di uova, quindi il composto non si lega benissimo, perciò per impanarlo distribuite il pan grattato su un piatto, poi poggiatevi sopra l'impasto e schiacciatelo bene fino a formare una spinacina alta circa 1 cm, compattate i bordi. A questo punto distribuite del pan grattato su un altro piatto e rovesciatevi sopra la spinacina con un gesto attento ma deciso, in modo da impanare l'altro lato. Irrorate con un filo d'olio evo e passate al grill per tre minuti. Ecco pronta la prelibatezza ... Chiara la spazzola via in quattro e quattr' otto! Bene, a questo punto aspetto commenti, buon appetito!

domenica 20 settembre 2009

omaggio floreale

Uno degli spazi più simpatici e utili di www.mammafelice.it è l'almanacco del giorno, dove ogni mattina puoi leggere un pensiero positivo per la giornata, qualche idea su cosa cucinare e, cosa molto molto carina, un gioco da fare con i bimbi!
Proprio questa mattina io e Chiara abbiamo realizzato uno dei graziosi lavori suggeriti lì. Si tratta di questo coloratissimo bouquet di fiori fatti con cartoncino e cannucce. Oggi li regaleremo a nonni, zii e cuginette!

Chiara mi ha "aiutato" a disegnare i fiori, mi ha portato le cannucce del colore giusto e le ha infilate nei buchini! A me il compito di ritagliare i fiori e praticare i fori ...

Allora vi piace questo mazzolino? Carino vero?

Bè, ora andiamo a mangiarci le tagliatelle della nonna, che è ora e come ringraziamento avrà la sua margheritona colorata!

Buona domenica a tutti, al prossimo post!



sabato 19 settembre 2009

mammafelice


Cari amici questo è un post dedicato alle mamme, ai papà, ai bimbi, ma anche a tutti quelli che hanno a cuore il mondo dell'infanzia e si occupano di cucciolotti.

Con grande piacere infatti voglio presentare un ricchissimo blog che ho scoperto da poco. Creato da una mamma eccezionale,
www.mammafelice.it è un sito ricchissimo di contenuti e links da spulciare con vero piacere! Animato da uno spirito gioioso e positivo, propone anche un forum e la possibilità di lasciare commenti per tutti quelli che desiderano confrontarsi, imparare dagli altri o rendersi utili.

Tra le centinaia di siti dedicati alla maternità e all'infanzia mammafelice è senz'altro uno dei più belli, soprattutto perché è un sito libero che sa mettere in rete le tante risorse che offre il web! Si autodefinisce blog ma a me sembra più un portale!!! D'ora in poi lo troverete tra i blog che seguo.

Tanti auguri all'autrice per i suoi progetti e un sincero ringraziamento per tutto ciò che offre!

mare sardo 2

Ciao a tutti, eccomi tornata dalle vacanze, veramente già da due settimane! Avevo detto che avrei scritto un post di racconto, ma appena rincasata sono stata risucchiata dai quotidiani impegni (scout, 7 lavatrici, scout, asilo di Chiara, scout, pulire, scout ... ) che avevo piacevolmente dimenticato per 15 giorni!

Recupero velocemente perché il tempo che ho a disposizione è già tornato ad essere poco! uff!
Che dire della Sardegna? Commento scontato ma sincero: meravigliosa! Noi eravamo di stanza ad Arbatax, nella stupenda regione dell'Ogliastra. Un posto davvero speciale, ricco di suggestioni, totalmente diverso da come lo avevo immaginato.

Un luogo a sé, per esempio con un modo di manifestare le testimonianze della sua storia diverso da quello delle altre regioni italiane, un modo diffuso, riservato, distante nel tempo, che ti sorprende dove meno te lo aspetti, mentre passi dalle aspre alture all'incantevole mare! Una natura ora ostinatamente incontaminata e protetta, ora tristemente violata e ferita. Tradizioni antiche, essenziali e forti, che non si lasciano guardare come in vetrina, ma per conoscerle le devi vivere e per far questo non basta un viaggio ... devi diventare parte, con rispetto e pazienza ... e poi la macchia mediterranea così profumata "... piove sui pini, scagliosi ed irti, piove sui mirti divini, sulle ginestre fulgenti di fiori accolti, sui ginepri folti di coccole aulenti ..." ricordate D'Annunzio? E ancora il mare cristallino, l'acqua trasparente, i pesci che nuotano con te tra le rocce ... il profumo di ginepro misto a iodio ... aaaaah!

Ma due cose in particolare mi hanno colpito: innanzi tutto che lo sviluppo della civiltà marinara risale a ... 50 anni fa!!! La civiltà sarda è stata fino a quell'epoca esclusivamente pastorale e la maggior parte dei sardi il mare non sapeva nemmeno cosa fosse pur vivendo a pochi chilometri dalla costa! Infatti le costanti invasioni che quelle popolazioni hanno dovuto subire nella loro storia millenaria hanno fatto sì che si stabilissero quasi esclusivamente nell'interno. Questo fino all'ultima "invasione" quella dei turisti, che scoprendo le meravigliose e variegate coste della Sardegna hanno spinto i sardi a scoprire il mare, il turismo, la pesca e, finalmente, la tutela del loro meraviglioso patrimonio naturale, ricco di specie sia animali che vegetali endemiche.

La seconda cosa che mi ha sorpreso è che avevo sempre sentito parlare dei sardi come di gente chiusa e quasi ostile verso i nuovi "invasori", invece tutti gli isolani con cui abbiamo avuto a che fare sono stati gentili, simpatici, solari, socievoli, disponibilissimi e assolutamente aperti! Mi sono proprio piaciuti. Inoltre hanno un accento incantevole, forte e armonioso allo stesso tempo, come i sapori essenziali e contemporaneamente ricchi della loro cucina. Un'inflessione ritmata e dura ma "seducente", come la loro musica, davvero emozionante!
Allora evviva i sardi, evviva la Sardegna!

PICCOLI CONSIGLI:

1) di cose da vedere e luoghi da visitare ce ne sono a bizzeffe, ma spesso si tratta di "chicche" isolate e distanti chilometri tra loro. Per questo sono convinta che un modo bellissimo di visitare la Sardegna sia "on the road" magari in moto o auto con tendina per chi è libero e indipendente, mentre per una famiglia, l'ideale sarebbe il camper! L'Ogliastra poi ci è sembrata ben attrezzata da questo punto di vista. Da ricordare assolutamente per il prossimo tour dell'isola!
2) privilegiate il viaggio con traghetto veloce, di giorno, passaggio ponte, soprattutto se soffrite di mal di mare! Il viaggio di ritorno con il traghetto lento, mezzo di notte in cuccetta e mezzo di giorno sul ponte non passava mai e le onde le ho sentite tutte tutte tutte!
Per ora basta così!!! Se volete continuare a parlare di mare (e non solo) sardo, lasciate pure un vostro commento ; )